19 dicembre 2009

Barcelona, Act II

Non ho voglia di scriverlo.
Comunque. Freddo, giro alcolico con un botto di altri viaggiatori, troppe straniere che parlano italiano, R. che perde conoscenza in discoteca, sviene in piedi e viene portato fuori di peso da un buttafuori, Sagrada Familia (again), teatro-museo Dalì di Figueres, Girona.
Prima o poi sistemerò. Meglio se prima dell'Act III di gennaio.

08 ottobre 2009

Barcelona

Domenica, 4 Ottobre.
L'aereo atterra con venti minuti di ritardo, il tempo di fare due calcoli sugli orari e decidiamo di rimandare la visita a Figueras alla prossima opportunità.
L'autobus dall'aeroporto ci scarica a Barcellona in poco più di un'ora, facciamo due passi fino alla metro e compriamo un abbonamento da 10 corse. In breve siamo nella zona della topaia, che scopriamo con piacere essere situata esattamente sopra la stazione della metro.
Alla reception si dimostrano gentilissimi: parlano inglese, ci danno una mappa e ci spiegano nei dettagli le zone più interessanti e come raggiungerle, dopodichè ci accompagnano alla camera: un buco, non dà l'impressione di essere pulitissima, ma per i nostri scopi va più che bene.
Il tempo di sistemare le valigie e si esce, ci dirigiamo prima verso la scuola di R. per vederne l'ubicazione e poi alla Rambla del Raval, dove staziona sornione il gatto di Botero. Da là ci addentriamo nel Barri Gotic, brulicante di vita, suoni e odori bizzarri. Proseguendo semi-casualmente per le calli ci ritroviamo davanti alla chiesa di Santa Maria del Mar, che decidiamo di visitare. Una volta fuori ci avviamo al Palau de la Mùsica Catalana, un meraviglioso, coloratissimo edificio in stile modernista. Purtroppo non è possibile visitare la sala concerti, che sappiamo essere splendida, e non ci sono esibizioni programmate prima della nostra partenza. Peccato.
Tra un giro e l'altro si fanno le 16 e, digiuni fin dal mattino, ci infiliamo a Passeig de Gracia e ci fermiamo in un tapas bar, Txapella, e mangiamo un pò di ottimi pinxtos (ovvero le tapas, in lingua basca). Una volta rinfrancati nel corpo e nello spirito chiamo il mio amico A., che vive a Barcellona da tempo, e ci diamo appuntamento per la sera.
R. suggerisce di dirigerci a Montjuic e andare a vedere la Magic Fountain, così ci inerpichiamo per il monte, facciamo un giro nel parchetto e arriviamo davanti al Museu Nacional d'Art de Catalunya (ricoperta di impalcature, come gran parte di Barcellona), dove però scopriamo che la fontana ad ottobre viene accesa il venerdì. Per lo meno, ci godiamo la vista su Plaça d'Espanya.
E' quasi ora di incontrarci con A., quindi ci si dirige a Barceloneta, luogo dove ci siamo dati appuntamento. Arriviamo con un pò di ritardo e lo troviamo assieme alla sua amica D.
Passiamo la serata assieme, cenando e passeggiando per il Barri Gotic e dintorni con A. che ci fa da cicerone.

Lunedì, 5 Ottobre.
I lavori in corso proprio sotto la finestra della nostra stanza svegliano R. prima del preventivato, mentre io non ho problemi a dormire ancora un pò.
Una volta in piedi optiamo per una visita a quello che è un pò il simbolo di Barcellona: La Sagrada Familia.
Imponente, bizzarra, assurda, geniale e maestosa. Una struttura assolutamente impressionante. E impressionante è anche la fila per l'entrata, che si dipana per due lati e mezzo della costruzione e ci convince ad accantonare l'idea di vederla all'interno. Sarà per la prossima volta.
R. ha una lezione alle 14, quindi facciamo una passeggiata in Passeig de Gracia fino alla Rambla e facciamo un giretto al mercato della Bouqueria, dopodichè torniamo all'ostello. Lui va a lezione mentre io... mi addormento leggendo la guida, sprecando così due ore di tempo.
Quando R. torna decidiamo di andare a mangiare qualcosa al mercato, dove optiamo per una paella vegetale all'Organic Market. Nulla di che.
Tempo di rimettersi in marcia, è la volta di Casa Batllò e delle sue meravigliose bizzarrie architettoniche. Un tripudio di colori e forme inconsuete.
Quando usciamo facciamo una passeggiata fino all'arco di trionfo e da là fino allo zoo, poi pigliamo la metro e andiamo a vedere la torre Agbar. Da là prendiamo poi un tram e andiamo al Barri Gotic a cenare, pigliamo un (ottimo) pollo da Pollo Rico e torniamo alla base.

Martedì, 6 Ottobre.
Iniziamo la giornata con una visita a Park Güell, altro esempio della geniale follia creativa di Gaudì. Oltre che di strutture bizzarre e visitatori, il parco brulica di artisti di strada dai talenti più disparati, tra i quali ne spicca uno che suona un gong orizzontale che ricorda una pentola, e che non ho assolutamente idea di cosa fosse.
Dopo aver girato il parco in lungo e in largo andiamo a vedere le spiagge della Barceloneta, che si rivelano meglio di quanto pensassi: l'acqua è decisamente torbida, ma la sabbia, dorata, è molto pulita. Forse merito anche dei molti cartelli che incitano a tenere pulita la spiaggia.
Pranziamo in un locale a buffet di fronte al porticciolo di conoscenza di R. (che legge i menù da destra), mangiamo parecchio spendendo una fesseria, e il cibo è ok.
La tappa successiva è l'ennesima follia Gaudiana: La Pedrera. Sempre molto originale nelle scelte architettoniche, è comunque una costruzione più "normale" rispetto agli altri suoi lavori. A parte il tetto.
Quando usciamo accompagno R. alla base per la sua seconda, e ultima, lezione e poi vado prima in Plaça d'Espanya e poi nuovamente a riempirmi gli occhi per l'ultima volta con la Sagrada Familia.
Mi ritrovo con R. all'ora di cena, andiamo a mangiare in una taverna segnalata dalla sua guida dove io prendo un'insalata catalana e una zampa di maiale arrosto, con chupito finale offerto dalla casa. Il cameriere si rivela poi, dopo aver parlato e ordinato in inglese, essere sardo anch'egli.
Passiamo poi la sera girottando per il Barri Gotic e dintorni, e ci fermiamo un pò in un pub ma stranamente in giro non c'è tanto movimento.

Mercoledì, 7 Ottobre.
La sveglia alle 6:30 suona pesante come una sentenza, sancendo la fine della nostra permanenza a Barcellona.
Ci avviamo trafelati verso l'aeroporto, con il proposito di ritornare non appena se ne ripresenterà l'occasione.
Adéu, Barcelona.

18 settembre 2009

German Pussy

Rammstein - Pussy


Video del decennio.

07 giugno 2009

Sonne.

3 Giugno 2009.
Mi sveglio alle 7, finisco i preparativi e mi faccio accompagnare in aeroporto, dove incontro i miei compagni di viaggio: il solito R., T. e la new entry M.
L'aereo è puntualissimo e noi in leggero ritardo, ma ce la facciamo senza problemi.
Dopo un piacevole volo di due ore circa siamo a Schönefeld, dove per prima cosa contattiamo il tizio che deve darci le chiavi dell'appartamento. Un'altra ora e due metro dopo siamo finalmente dentro alla nostra base Berlinese situata in Koloniestraße. Nulla da dire, pulita e accogliente, è persino meglio che nelle foto del sito.
Molliamo velocemente i bagagli e ci catapultiamo fuori, prima meta: Alexanderplatz, ove svetta la torre della televisione. Il tempo non è dei migliori: ogni tanto piove, smette velocemente per poi riprendere e così via. C'è un pò di freddo, dovuto al vento gelido, ma in fondo non si sta male e non ci facciamo scoraggiare.
Dalla piazza proseguiamo verso il municipio rosso, la Merienkirche e la fontana di Nettuno. Continuiamo a camminare in direzione Unter den Linden e ci imbattiamo nella statua di Marx e Engels, che pare verrà smantellata a breve, e nel Berliner Dom, in cui per ora non entriamo. Passiamo anche l'Altes Museum e la piazza del teatro dell'opera, sede del famoso rogo dei libri del 1933.
Dopo una piacevole passeggiata in Unter den Linden siamo finalmente in Pariser Platz, sede del Brandenburg Tor. A questo punto i miei compari incominciano a sentire la stanchezza e si siedono a prendere un caffè allo Starbuck che dà sulla piazza. Io me ne tengo alla larga e ne aprofitto per fare un giretto là attorno. Li recupero dopo una decina di minuti e ci rimettiamo in cammino, quando un'acquazzone ci sorprende. La pioggia stavolta è troppa, e ci ripariamo sotto il Reichstag per un quarto d'ora circa.
Decidiamo poi di cambiare zona, troviamo la stazione della metro più vicina e ci dirigiamo a vedere quel che è rimasto del muro, dopodichè notiamo che sono già le 22 e ci si dirige a cena in un locale che mi era stato consigliato ma che risulta strapieno, quindi prenotiamo per le 22 del giorno dopo e andiamo a mangiare da un'altra parte per poi dirigerci, verso mezzanotte, all'appartamento e mettere fine alla prima giornata tedesca.

4 Giugno 2009.
Io e R. ci svegliamo alle 8, cerchiamo di svegliare T. e M. ma vedendo che se la prendono con eccessiva lentezza decidiamo di abbandonarli al loro destino ed uscire per i cavoli nostri.
Per fortuna oggi il tempo è ottimo e una volta alla metro optiamo per andare nella zona dello zoo e iniziare da là il nostro girovagare, andando alla splendida Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Molto bello anche l'interno dell'adiacente nuova chiesa. Superati poi i magazzini KaDeWe (il secondo grande magazzino europeo per estensione, dopo Harrods a Londra) decidiamo di fermarci a fare colazione in un cafè della zona, dove R. prende un cappuccino (a suo dire schifoso) e un croissant, mentre io faccio un'abbondante colazione tedesca con salumi, frutta, burro, marmellata e pane.
Riprendiamo il giro e ci ritroviamo nella zona delle ambasciate, dove spiccano quella degli Emirati Arabi e quella -enorme- Giapponese. Carino come ogni ambasciata abbia il proprio orso personalizzato, anche se non siamo riusciti ad individuare quello italiano.
Si prosegue costeggiando il Tiergarten, individuiamo la statua di Wagner e là ci imbattiamo una muta di cani husky trainante un carretto con dei turisti. Simpatico.
Una volta arrivati al Brandenburg Tor ci riuniamo coi nostri amici e andiamo a vedere il monumento all'olocausto là vicino, veramente molto particolare. Dopodichè, è la volta di Potsdamer Platz con annesso il Sony Center, un tripudio di acciaio e vetro e una spettacolare copertura.
Per pranzo decidiamo di seguire i consigli della guida e andiamo al Brauhaus Lemke, un bel locale a pochi passi dal palazzo di Charlottenburg. Il cibo è decisamente buono e così -mi dicono- le birre, che io non bevo, ma scopro che quando mi dicevano che l'acqua a Berlino costa più della birra non scherzavano affatto.
Ritemprati nel corpo e nello spirito ci si dirige allo Schloß Charlottenburg, dove io e R. decidiamo di visitare l'interno mentre T. e M. decidono di non entrare. Ci separiamo di nuovo da loro e mi separo pure da R., dato che a lui interessa più la nuova ala mentre a me il vecchio palazzo e non abbiamo il tempo di vedere tutto dato che in giornata è in programma una visita al Pergamon Museum. Il palazzo è sfarzoso e molto bello, con punte di kitsch (la collezione di porcellane). Finisco la visita prima di R. e ne aprofitto per fare un giro nel parco in stile francese dietro al palazzo.
Recuperato R. ci si dirige alla Museumsinsel, l'isola dei musei, dove ci ricongiungiamo nuovamente con T. e M. (in realtà dobbiamo aspettarli...) ed entriamo al Pergamon, la cui facciata è purtroppo in rifacimento, abbandonando fuori M. che decide di non entrare nemmeno qua.
Il museo è assolutamente splendido e presenta delle collezioni di arte greca, islamica, mediorentale ed etrusca eccezionali, oltre ovviamente al meraviglioso Altare di Pergamo, alla porta del mercato di Mileto e alla porta di Ishtar.
Verso le 21:30 T. cerca di mettermi fretta perchè "abbiamo la prenotazione nel locale" ma la fanculizzo e capisce subito, per sua fortuna, che non è il caso di spiccicare un'altra parola sull'argomento.
Usciti dal museo ci dirigiamo al Metzer Eck, locale piuttosto famoso ma che personalmente trovo che non sia niente di eccezionale. Il locale in sè è carino, ma il cibo è blando e le birre dicono non siano granchè. Dopo cena ci si separa nuovamente da T. e M., che si dicono stanchi e vogliono rincasare. Io e R. invece non abbiamo nessuna intenzione di tornare a casa, quindi prendiamo la metro e andiamo prima al Checkpoint Charlie e poi alla Gendarmenmarkt, splendida piazza da vedere assolutamente di notte, dopodichè decidiamo di rincasare ma è tardi e le metro hanno quasi smesso di passare: riusciamo a prenderne una, poi ci tocca prendere un autobus e infine farci una camminata di circa 45 minuti.

5 Giugno 2009.
Ci svegliamo decisamente tardi, quindi senza perdere tempo ci si lava, ci si veste e si esce, senza nemmeno pensare lontanamente di aspettare T. e M.
Oggi R. parte (in anticipo rispetto a noialtri perchè gli tocca suonare ad un matrimonio) quindi è in modalità "checca isterica", cosa che ormai a me, dopo averci fatto l'abitudine, diverte parecchio.
Si và alla fermata del Zoologischer Garten, dove R. lascia la valigia in uno degli armadietti, dopodichè si comprano le cartoline e si va al Cafè Zoo a fare colazione e scriverle. Prendiamo entrambi un cappuccino e un croissant al burro (da dividere, visto che era l'ultimo), che si rivelano entrambi stranamente ottimi.
Dopodichè decidiamo di salire sulla cupola del Reichstag, quindi si torna là dove troviamo un gruppo di artisti di strada che anima un simpatico pupazzo.
Dopo una fila che sembra durare anni e una perquisizione (fatta pure male, dato che non hanno trovato le chiavi che avevo dimenticato in tasca) finalmente riusciamo ad accedere alla cupola sopra al parlamento, che personalmente trovo magnifica.
Quando usciamo mandiamo un messaggio a T. e M. e ci si accorda per trovarci a Potsdamer Platz. Una volta là riceviamo un messaggio dove dicevano che sarebbero arrivati in mezz'ora circa. R. non ne vuol sapere di stare almeno (visto l'andazzo) 45 minuti là a non fare nulla, e io approvo, quindi propone di andare al KaDeWe perchè vuole comprare del pane tedesco. L'idea di infilarmi in un grande magazzino non mi esalta granchè, gli faccio anche presente che rischia di arrivare tardi al treno per l'aeroporto ma alla fine accetto e si và.
Una volta là si fa un giretto, compriamo i souvenir (pane e salsicce...) e ci mangiamo un paio di ottimi rostbratwurst al sesto piano, dopodichè ci fiondiamo alla Zoologischer Garten, dove R. parte e dove mi ricongiungo con T. e M.
Decido di portarli al Checkpoint Charlie e alla Gendarmenmarkt, poi andiamo a vedere il Siegessäule in mezzo al Tiergarten e da là ci dirigiamo allo Zum Umsteiger, un locale appena fuori dala fermata della metro di Yorckstraße, conosciuto per via del cane Hugo che generalmente staziona davanti alla porta d'ingresso. Che però oggi non c'è, dato che sono quasi le 23. Comunque sia, il locale è molto carino, la padrona simpatica e si mangia bene. Finito di cenare, si torna a casa.

6 Giugno 2009.
Alle 8 mi sveglio e sveglio pure T. e M. che il giorno prima avevano espresso il desiderio di venire con me quando ho detto che intendevo andare a Spandau.
Come da previsione, alle 8:30 sono entrambi ancora in pigiama/mutande senza nessuna speranza di prepararsi alla svelta, quindi esco da solo e mi dirigo a Spandau, città (ora quartiere) fondata da Albrecht L'Orso.
La prima cosa che vedo una volta uscito dalla stazione della metro è il mercato posto nella città vecchia. Molto animato, conferisce una nota di colore a questo bel quartiere medievale.
Dopo essermi girato la zona vecchia mi dirigo alla Zitadelle, in realtà piuttosto deludente anche perchè in gran parte chiusa al pubblico, ma dotata di un piccolo museo piuttosto interessante.
Dopo un altro giretto nel mercato torno a Berlino e mi dirigo al duomo. L'interno è molto bello, le decorazioni sono ricche di particolari interessanti e vi si trovano le statue dei riformatori della chiesa.
Là mi raggiungono finalmente T. e M., e poco dopo il loro arrivo un'orchestra e un coro prendono posto davanti all'altare e iniziano a suonare. Restiamo per un pò seduti ad ascoltare, poi giriamo il duomo in lungo e in largo accompagnati dalla musica, dalla cripta alla cupola, per poi tornare a sederci pochi minuti a seguire il concerto.
Usciti dal duomo ci dirigiamo a vedere la nuova sinagoga, purtroppo è già tardi e la troviamo chiusa. Inizia pure a cadere la pioggia, anche se molto leggera. Decidiamo di andare a visitare la
Körperwelten, esposta al Postbahnhof, fermandoci prima in stazione a mangiare del sushi (io e T.) e dei noodles piccantissimi (M.). L'esposizione è veramente molto particolare, molto interessante ed originale, certamente macabra ma decisamente affascinante e istruttiva. Nota di merito per un babbo natale corredato di slitta e renne.
Usciti dalla mostra, M. si fissa sul voler comprare delle birre da portare in Italia e perdiamo un sacco di tempo (troppo, troppo, troppo) per cercarle. Ne aprofitto comunque per prenderne un paio anche io.
Sono le 20:00, T. e M. vogliono tornare all'appartamento perchè "le birre pesano, piove, e poi domani abbiamo l'aereo alle 6:45 e ci dobbiamo svegliare alle 3!". Ovviamente li abbandono di nuovo e me ne vado a Unter den Linden da dove mi faccio una passeggiata fino ad Alexanderplatz, soffermandomi un pò nella piazza del teatro dell'opera, dopodichè mi dirigo verso Osloer Stra
ße, mi fermo in un pub a mangiare qualcosa e rientro alla base.

7 Giugno 2009.
Tralascio la disastrosa partenza (la mia idea di stare in giro sabato notte e dormire in aeroporto era stata scartata, e i risultati non si son fatti attendere).
Per fortuna almeno l'aereo è in perfetto orario.
Auf wiedersehen, Berlin.

01 settembre 2008

Closer to the Heart.


[29-08]

Ore 19:00.
Squilla il cellulare, è R.
"Vuoi venire in campeggio a La Maddalena con me e T.?"
"Non ho nè tenda nè sacco a pelo"
"No problem, li ho io."
"Quando vuoi partire?"
"Domani, alle 7:30 circa."
"Ci vediamo domattina"
"Perfetto."


[30-08]

Mi alzo prima che suoni la sveglia (impostata alle 6:00), leggo la mail e un paio di forum, finisco di preparare le ultime cose e mi incammino.
Arrivo da R. alle 7:30 precise e lo trovo che sta ancora preparandosi. Perdiamo una mezz'oretta e partiamo in direzione Selargius per recuperare T.
Arriviamo e scopriamo che anche lei è in ritardo in quanto non aveva sentito la sveglia, e finalmente possiamo avviarci, decidendo come prima meta Arzachena.
Dopo una serie di spassosi litigi con il GPS di T. non aggiornato, verso mezzogiorno decidiamo di fare sosta a Mores - ridente cittadina che spicca per via del campanile della chiesa, il più alto di tutta la Sardegna - per mangiare qualcosa.
Ritemprati nel corpo e nello spirito, riprendiamo il viaggio e verso le 13:15 siamo ad Arzachena.
La città è carina, ma non spicca sotto nessun punto di vista. Dopo aver fatto un breve giro del centro mi rimetto alla guida e puntiamo verso Porto Rotondo, che si rivelerà un posto orrendo: sabbia grossa e sporca, acqua torbida, fauna semi-locale pessima.
Menzione di disonore per un gruppo di ragazzi che dietro di noi, in spiaggia, tracannavano champagne.
Andiamo via sperando che il turismo di massa non arrivi mai nella nostra zona.
Arrivati a Palau alle 19:20 riusciamo ad imbarcarci sul traghetto delle 19:30. Venti minuti dopo siamo finalmente a La Maddalena.
Troviamo il camping sito in località Moneta, montiamo la tenda, doccia scozzese e ci dirigiamo in città dove incontriamo degli amici di T. con cui andiamo in un pò giro per il centro. Verso l'una ci fermiamo in un locale a bere qualcosa ma io e R. iniziamo a dare segni di cedimento: teste ondeggianti e palpebre calanti non ci rendono dei gran socializzatori. Ciononostante, resistiamo fino alle 3:00, ora in cui due delle amiche di T. prendono il traghetto per tornare a casa.
Tornati in campeggio io mi addormento di botto nonostante il duro suolo ove è montata la tenda.


[31-08]

Mi sveglio verso le 10:00 per via del caldo asfissiante presente dentro la tenda, i miei compagni di ventura già in piedi. Smontiamo la tenda, ritiriamo tutto e partiamo, superando la spiaggia di Spalmatore (troppo piena e poco invitante) e fermandoci in una spiaggetta che vista dalla strada ci pare la scelta migliore per via dello splendido colore dell'acqua e della presenza di un'isolotto a poca distanza dalla riva, che raggiungiamo facilmente a nuoto.
Verso le 13:00 T. comincia a sentire i morsi della fame, quindi ci rimettiamo in auto e proseguendo per la strada troviamo un caddozzone dove compriamo degli ottimi kebab.
Di nuovo in movimento, andiamo a visitare l'isola di Caprera - splendida - dribblando il Museo di Garibaldi per via del poco tempo a nostra disposizione.
Ci reimbarchiamo alle 15:00, e una volta a Palau decidiamo di dirigerci a Santa Teresa di Gallura.
La città è molto carina e pulita, e giunti alla spiaggia R. si allontana per i costoni a fare foto, mentre io e T. non resistiamo all'invito dell'acqua, che in realtà non è poi così limpida come poteva essere a La Maddalena o nelle nostre zone.
Una volta all'auto decidiamo che è ormai tempo di tornare a casa, quindi riaccompagnamo T., arrivando a Selargius verso le 21:00, dopodichè riaccompagno anche R. e 966 chilometri dopo la mia partenza, sono a casa.

15 agosto 2008

Sailing the Seas of Cheese

[03-08]
19:00 Partenza da Capitana a bordo della "Levante". Il mare è una tavola, ma il vento di prua (ostro) ci costringe a procedere a motore.
Problema numero uno: il motore non riesce a procedere a pieno regime, pensiamo per via di qualcosa incagliato nell'elica.
Compagni di Viaggio: American Psycho, Nintendo DS. Oltre - ovviamente - a Capitan T. e A.
Con noi parte anche il "Fuscia", che ospita a bordo Bruno (il capitano) e sua moglie Cristina, Marcello e sua moglie Petra e il dalmata Pisolo. Si riveleranno in seguito degli ottimi compagni di viaggio.

21:00 Il vento gira (ponente) e decidiamo di proseguire a vela mantenendo una media di circa 6,5 nodi.
Il motore non si spegne e effettuiamo un intervento volante al buio per sistemarlo.

22:40 Una barca non identificata e senza conducente visibile (che sicuramente dormiva in cabina con il pilota automatico inserito) procedente a motore ci taglia la strada, passandoci a pochi metri e rischiando di speronarci. Evitata per un soffio.

[04-08]

09:15 Alcuni delfini ci seguono sulla sinistra, senza però avvicinarsi troppo. Mentre cerchiamo di chiamarli *DING*
Tonno!
Catturiamo un pinne gialle di circa 10-12 kg, che sarà il pranzo di oggi.

14:50 Approdo a La Galite (con annesso Le Galiton), uno dei gendarmi venuti a fare i controlli dei passaporti si impossessa di una bottiglia di vino e di un pacchetto di sigarette, più una bottiglia di whiskey da "Fuscia".

17:00 Pasto sulla "Fuscia", mangio un pò di sashimi e parte del tonno viene fatto al barbecue (il resto verrà bollito).

[o5-o8]

09:00 Mi faccio una nuotata e ne aprofitto per controllare il problema all'elica: una fune attorcigliata, probabilmente raccolta in navigazione, le impediva di girare correttamente. Mi immergo sotto lo scafo e la rimuovo.

11:00 Partenza da La Galite, rotta per Tabarka (190°).

17:45 Attracco a Tabarka (tra i pirati: Hannibal, Hannibal I e Albatros).
Porto pieno, siamo costretti a fare bunkeraggio in tripla fila.

20:45 Finalmente arrivano a controllarci i passaporti e i documenti della barca.

22:02 Fine controlli: possiamo scendere.
Il gendarme si intasca una bottiglia di whiskey.
Facciamo un giro veloce per la città e ci fermiamo in un locale a prenere un tè alla menta.

[06-08]

11:15 Giro per la città: piuttosto spoglia. Chiassosa, caotica, odorosa (meno di quanto pensassi) e molto sporca. Caratteristica, a suo modo.
I locali sono decisamente affabili e simpatici, e T. , come di consueto, attacca bottone un pò con tutti.

16:20 Noleggiamo un pulmino e ci dirigiamo a Bulla Regia. Un'ora e mezza circa di viaggio, passiamo a 4km dal confine con l'Algeria. La vegetazione è la tipica macchia mediterranea sarda: Lecci, ginepro, mirto, fichi d'india eccetera.
Il caldo è asfissiante e il tasso di umidità bassissimo.
Bulla Regia si rivela molto interessante soprattutto per via del gran numero di mosaici intatti, putroppo però è un pò lasciata allo sbando.

21:20 Scrivo le prime cartoline (attività che detesto) e inizio American Psycho.

[07-08]

10:30 Ci inerpichiamo (sotto un caldo mortale) sul colle che dà alla fortezza di Tabarka, ma una volta arrivati in cima la troviamo chiusa per lavori. Per fortuna almeno il panorama merita di essere visto.

13:00 Usciamo a nuotare e pranzare al largo, gettiamo l'ancora vicino ad uno scoglio brulicante di pesci.

18:00 Riattracchiamo in porto

22:00 Cena in un ristorante sul porto: misto di gamberetti e seppie e aragosta straccu barattu. Mi infilo una forchettata di harissa in bocca senza aver prima capito cosa fosse e sputo fiamme per mezz'ora.

[08-08]

02:30 "Fuscia" riparte per la Sardegna.

19:15 Facciamo rifornimento di acqua e gasolio e partiamo per Bizerte (rotta iniziale 44°) prima di rimanere bloccati ancora a Tabarka.
Il mare è agitato e si balla parecchio ma, a quanto comunicatoci dalla capitaneria di Tabarka, la burrasca prevista sarebbe arrivata solo nel pomeriggio seguente.

[09-08]

02:00 (circa) Evidentemente la capitaneria sbagliava. Becchiamo in pieno la burrasca: il vento supera i 30-35 nodi, lo scafo si inclina di 30° prima da un lato poi dall'altro, salta di continuo, viene sballottato da onde altissime. Superiamo a tratti gli 11 nodi di velocità.
E' come stare sulle montagne russe, ma senza le protezioni.
A. terrorizzata.

04:45 Arrivo a Bizerte, due delfini ci scortano dentro al porto che è per fortuna molto ben riparato e attracchiamo temporaneamente in rada.

10:45 Approdo in molo, burocrazia. L'addetto si intasca la solita bottiglia di vino.

20:30 Giro per la città. Bizerte è meno chiassosa e caotica di Tabarka e molto meno sporca. Mangiamo dei pasticcini e dei chawarma. T. fa amicizia col kebabbaro ventinovenne, che ci racconta avere una nonna (da parte di madre) italiana e di parlare 9 lingue (arabo, francese, italiano, tedesco, inglese e altre che non ricordo).

[10-08]

13:00 Giro per la città: ci dirigiamo alla spiaggia dove dei dromedari pascolano tranquilli.
La sabbia è meravigliosa: finissima (sembra quasi farina) e non appiccicosa, ma l'acqua ha un aspetto piuttosto torbido.
Caldo mortale, per fortuna il vento mitiga.

19:45 Prendiamo una serie di stradine strettissime e poco illuminate, A. panica e accelera il passo tra gli sfottò di T. e miei.

[11-08]

12:00 Saliamo su un taxi e ci facciamo portare a Cap Blanc. La spiaggia presenta una sabbia più grossa di quella vista in precedenza e l'acqua è sempre un pò torbida.

20:45 Ceniamo al "Club Nautique", ristorantino di classe all'imboccatura del porto.
Calamari, gamberoni, cozze, spigola da 800gr. e frutta varia. Tutto eccezionale (persino il caffè!).

[12-08]

00:30 Finisco American Psycho (splendido). Nottata atroce per via del caldo umido e delle zanzare.

09:49 Salpiamo per Sidi Bou Saïd. Il fondale sabbioso fino a 3-4 miglia dalla costa per gran parte della navigazione dona all'acqua un colore particolare.

19:45 Approdo a Sidi Bou Saïd. Porto scarso, poco riparato, la barca balla parecchio anche da ormeggiata. Ennesima bottiglia di vino al gendarme. Altra pessima nottata: caldo atroce, umidità alta, niente vento oltre ovviamente al movimento costante dello scafo unito al suono delle cime che vanno in tensione continuamente.

[13-08]

12:30 Chiamiamo un taxi e ci facciamo portare in città.
Trappola per turisti: piuttosto pulita (per gli standard Tunisini), brulicante di bancarelle di souvenir, porcellane, lavori in legno d'olivo e turisti (in maggioranza Francesi). I mercanti ci fermano di continuo, urlano, chiamano, strattonano per mostrarci la mercanzia. Uno cerca di vendermi dell'hashish.
Prezzi quadruplicati rispetto a Bizerte.

16:00 Rientro in barca. Non abbiamo ancora deciso la meta di domani, probabilmente Trapani.

20:00 Le previsioni indicano un forte maestrale in avvicinamento, previsto per il 15. Decidiamo di salpare la notte stessa per Trapani e, se il vento ce lo concederà, di proseguire fino a Palermo.
Ceniamo con chawarma e sbrighiamo le pratiche per l'uscita dalla Tunisia.
Il poliziotto fà un pò lo spiritoso e dopo aver perquisito lo scafo si intasca una bottiglia di Jack Daniel's.

22:00 Leviamo gli ormeggi, si alza il vento all'improvviso e diamo una grossa botta alla banchina. Per fortuna lo scafo si graffia un pò e basta.
Un peschereccio ci taglia la strada, sfioriamo nuovamente la collisione.
Mare brutto per un pò anche per via del basso fondale presente, per fortuna migliora presto.
Facciamo due conti e capiamo che proseguendo verso Trapani potremmo essere costretti, per via delle condizioni del tempo, a stare in Sicilia per più tempo di quanto ne abbiamo a disposizione, quindi cambiamo rotta e puntiamo su Cagliari.

[14-08]

11:30 Due delfini ci seguono a prua per qualche minuto.

13:15 Un altro gruppo di delfini (stavolta una decina) gioca e salta davanti alla prua per un pò di tempo.



13:45 Un tonno abbocca, stavolta piuttosto grande, ma strappa la lenza e si porta via il rapalà.

15.35 Altro tonno perso: questo strappa l'ancorotto del secondo rapalà quando lo avevo quasi tirato a bordo.

16:30 Altri tre delfini ripetono lo spettacolo visto in precedenza.

19:00 (circa) Avvistiamo le coste sarde.

22:00 Attracco a Marina di Capitana.

[15-08]

00:30 Home Sweet Home